Giovannino Bosco, orfano di padre dall’età di 2 anni, pur con una mamma santa capace di far sentire nel medesimo tempo l’amore esigente paterno e quello gratuito materno, è costretto ad andar via da casa sua per i continui litigi con il fratello maggiore Antonio. Nella famiglia MOGLIA viene accolto come un figlio. Mangia, lavora, prega con loro, dorme con il figlioletto più piccolo dei Moglia, Giorgio, che lo segue ovunque con un enorme affetto. Impara uno degli elementi più importanti di tutta la sua opera e della sua pedagogia: LO SPIRITO DI FAMIGLIA.
Lo stare insieme tra Salesiani/e e giovani, tra educatori e ragazzi, tra adulti e bambini, tra genitori e figli, formando una grande famiglia, diventa uno dei valori fondamentali per don Bosco. Egli si troverà tra i suoi ragazzi ogni volta che gli sarà possibile: “Qui con voi mi trovo bene, è proprio la mia vita stare con voi”.
Per stabilire una atmosfera familiare di simpatia, don Bosco vorrà che gli educatori siano “fisicamente” presenti tra i giovani, una presenza non sentita come un dovere pesante, ma come un incontro continua e gioioso da entrambi le parti.

Anche oggi l’associazione, l’oratorio, il gruppo corre il pericolo di scadere in azienda, in caserma, in condominio.
Detto in soldoni:

  • l’azienda ha come scopo i bilanci in attivo. Lavorare insieme senza vivere insieme, darsi da fare tutti perché nessun bilancio vada in rosso. Finito il lavoro ognuno va dove vuole, fa ciò che crede, ha gli amici che sceglie.
  • la caserma ha come meta suprema gli obiettivi. In guerra non si contano i cadaveri, si contano gli obiettivi raggiunti. Alla fine si danno medaglie ai caduti, pensioni ai mutilati e alle vedove ma l’unica cosa importante è “aver raggiunto l’obiettivo”. Che qualcuno per questo sia impazzito,abbia perso la salute, sia morto,non ha importanza.
  • il condominio ha per parola d’ordine “non disturbare”. Ognuno può fare ciò che crede,anche le cose più strambe, purché non disturbi il vicino.

Per don Bosco invece l’associazione, l’oratorio, il gruppo è una famiglia. Famiglia è volersi bene come fratelli, sopportarsi, aiutarsi, compatirsi. Lavorare per uno scopo condiviso da tutti, con il gusto di fare insieme e di stare insieme, con attenzione prima alle persone che agli obiettivi,pur importanti.

Per questo tra le iniziative già fatte e da incoraggiare presso la cascina Moglia ci sono le GIORNATE di FAMIGLIA. Possono incontrarsi equipe educative, direttivi di associazioni o semplicemente gruppi di famiglie per favorire una autentica amicizia. Si discute, si programma, si prega, si mangia insieme in un autentico spirito di famiglia: si risolvono più problemi attorno ad una tavola che a tavolino, soprattutto se il cibo è stato cucinato insieme. Per favorire colloqui tra genitori a Cascina Moglia c’è un ampio parco-giochi recintato per i bambini e i ragazzi ove giocare liberamente e tranquillamente…possono addirittura buttarsi e nascondersi in mezzo al fieno e alla paglia … o accarezzare la caprette.

 

Per qualsiasi informazione e richiesta scrivi su info@cascinamoglia.it

 

17 aprile 2017

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