Prime esperienze di Giovanni come animatore di giochi e incontri formativi.
Per le domeniche e le feste, nel periodo invernale Giovanni partecipa alla Santa Messa nella chiesetta della borgata, dedicata a San Giacinto. Con la primavera si partecipa alla messa festiva nella parrocchiale di San Giacomo, in paese. Dopo la celebrazione, per i ragazzi c’è il catechismo. Il parroco don Francesco Cottino, originario di Buttigliera d’Asti, è uomo colto, intraprendente e zelante. Nel garzone dei Moglia sa vedere la devozione sincera e speciale. Ne apprezza la capacità di incontrare gli altri ragazzi, intrattenendoli con giochi, racconti, istruzioni religiose. Lo sostiene e lo incoraggia. Giovanni, poco alla volta, si conquista la gioventù del paese. Le famiglie sono ben felici di sostenerlo: sa far vivere giornate di autentica festa sana e cristiana ai loro figlioli. Alla sera, tornando a casa, i ragazzi portano una ventata di fiducia ed entusiasmo in famiglia. Il gruppetto della borgata Moglia, capitanato da Giovannino, torna cantando e ridendo, con tanta allegria contagiosa. Ad un certo punto, per poter accogliere tutti, Giovanni chiede di utilizzare il salone municipale e gli viene concesso: formidabile! Il sognatore dei Becchi di Morialdo di Castelnuovo è garzone di campagna, ma è anche straordinario animatore di giochi e di incontri formativi. La sua vocazione viene alimentata. Gli orientamenti del sogno di 9 anni cominciano a dare frutto. «All’età di nove anni ho fatto un sogno, che mi rimase profondamente impresso nella mente per tutta la vita. Nel sonno mi parve di essere vicino a casa, in un cortile assai spazioso, dove stava raccolta una moltitudine di fanciulli, che si trastullavano. Alcuni ridevano, altri giocavano, non pochi bestemmiavano. All’udire quelle bestemmie mi sono subito lanciato in mezzo a loro, adoperando pugni e parole per farli tacere. In quel momento apparve un uomo venerando. Un manto bianco gli copriva tutta la persona; ma la sua faccia era così luminosa, che io non potevo guardarlo. Egli mi chiamò per nome e mi ordinò di mettermi alla testa di quei fanciulli, aggiungendo queste parole: “Non con le percosse, ma con la mansuetudine dovrai guadagnare questi tuoi amici. Mettiti dunque a fare loro un’istruzione sulla bruttezza del peccato e sulla preziosità della virtù”.